Volevo fare la scrittrice
Tentativi di scrittura.
mercoledì 27 maggio 2020
Viaggi nel tempo: cercasi volontari!
domenica 24 maggio 2020
I pensieri di un cane abbandonato.
mercoledì 20 maggio 2020
Quando scompari nel nulla.
Gli esercizi di scrittura hanno due grossi meriti a mio parere.
In primo luogo, ti legano a una ciclicità nello
scrivere che, soprattutto all'inizio, è difficile possedere. Personalmente sono
una persona che va poco d'accordo con la routine, è qualcosa che invece di
darmi un senso di sicurezza mi regala una "simpaticissima" sensazione
di claustrofobia.
Il pensare di avere degli
esercizi da poter fare e, inoltre, di poter scegliere di volta in volta con
quale esercizio cimentarmi senza dover seguire un ordine prestabilito mi aiuta
moltissimo nel portare a termine l'operazione.
Il secondo aspetto positivo degli
esercizi di scrittura è che aiutano tantissimo nella cosiddetta ansia da pagina
bianca. Il blocco dello scrittore è un male che sembra segnare tutti, anche i
più grandi scrittori contemporanei raccontano di periodi in cui davanti a quel
foglio bianco non riescono proprio a tirar fuori una frase decente. Spesso non
si inizia neanche a scrivere e si passa il tempo semplicemente a fissare quel
candido spazio.
Avere una traccia da seguire
toglie gran parte del problema. Certo, non lo elimina del tutto perché può
sempre capitare di non saper che scrivere, ma se si stanno facendo gli esercizi
basta passare a una traccia che ci ispira di più.
Come già detto, gli esercizi di
scrittura sono stati presi dal sito libroza.com di Carmen Laterza. Il primo in
cui mi sono voluta cimentare è il numero dieci che fa parte della categoria
Creatività.
Le regole generali per ogni
esercizio sono quelle di scrivere un testo tra le 200 e le 500 parole, il limite
di righe da impiegare è tra un minimo di 15 e un massimo di 40.
Ecco a voi il risultato.
Facendo zapping in tv scopri che a Chi l’ha visto? i tuoi parenti ti danno per scomparso e ti stanno cercando…
Mi lancio sulla poltrona con panino e birra in mano. La mia giornata è finalmente finita e trovo che rilassarmi un po’ davanti la tv prima di andare a dormire non possa che farmi bene. Accendo il decoder e piombo su una puntata di “Chi l’ha visto”. Perfetto, penso, quale programma migliore per finire questa giornata già permeata di ansia? Alzo un po’ il volume, mi metto comoda sulla poltrona e azzanno il panino. Cotto, funghi e salse, le uniche cose rimaste nel frigo. Resto con i denti affondati nel pane quando la televisione mi rimanda indietro la mia immagine in una foto segnaletica con la tipica descrizione al seguito. A quanto pare la mia famiglia non sa più dove io sia finita e mi sta cercando. Mi avvicino di più al televisore sporgendomi dalla poltrona. Sembrano tutti così dannatamente preoccupati che non posso fare a meno di scoppiare in una fragorosa risata. - Serena è stata vista per l’ultima volta il 15 gennaio alla stazione dei treni di Torino, mentre saliva su un convoglio internazionale diretto in Francia. Indossava t – shirt grigia, jeans blue, scarpe nere e aveva con sé uno zainetto blu. Chiunque l’avesse vista può contattare la redazione ai nostri numeri in sovrimpressione -. Mi guardo intorno, quasi come se mi aspettassi di essere scoperta da qualcuno, ma ci sono solo io in questa casa alla periferia di Barcellona. Ho lasciato tutto dietro di me e da quel giorno alla stazione non ci avevo più pensato. Solo ora sono ripiombata nella realtà, ora che ho visto i visi della mia famiglia con quelle smorfie di dolore. Chissà se ci credono davvero? Se lo saranno ripetuti talmente tanto da essersi convinti che veramente gli importa qualcosa di me! Lancio una rapida occhiata al telefono appoggiato sul tavolino accanto alla poltrona e per un solo secondo penso che potrei chiamare la trasmissione e dire che sono viva, sto bene e che semplicemente non voglio essere trovata. Potrei. L’idea fugge via dalla mia mente in un lampo, non posso e non voglio dare mie notizie e, cosa ancora più importante, non voglio che mi trovino. Ascolto ancora la trasmissione per capire se hanno un’idea di dove io sia ma sembra di no. Dalla televisione arrivano solo le tipiche frasi “lei non lo avrebbe mai fatto” oppure “chiamaci almeno per dire che stai bene”. Non sanno dove sono e questo mi tranquillizza. Finisco il panino e la birra, spengo il televisore. Anche oggi ho portato a casa la pelle.
Il testo presenta un totale di 418 parole in 27 righe.
Lasciatemi un
commento se vi va per farmi sapere cosa ne pensate e se anche voi amate scrivere. Ogni suggerimento
è ben accetto.
Al prossimo
esercizio di scrittura. 😊
lunedì 18 maggio 2020
21 esercizi per scrittori in erba
Ho trovato degli esercizi utilissimi sul sito https://libroza.com dove, oltre a questi esercizi, potete trovare molte risorse utili se la scrittura permea la vostra vita. Carmen Laterza, autrice del blog, condivide tantissime notizie, interviste e suggerimenti. La sua pagina è sicuramente una stella polare per chi si barcamena in questo settore e vi consiglio di farci un salto.
Gli esercizi che propone Carmen sono divisi in settori: punto di vista, creatività, descrizione, tecnica e un'ulteriore branca bonus.
Amo profondamente gli esercizi di creatività, trovo siano quelli che mi fanno stare meglio mentre li scrivo perché posso spaziare con la mente. Ovviamente, però, devo impegnarmi a fare anche gli altri.
sabato 16 maggio 2020
La strada dell'inferno è lastricata di buone intenzioni.
Cosa c'entra il titolo con questo post? Niente, credo.
La verità è che sto aprendo questo blog per avere un posto dove pubblicare i miei esercizi di scrittura.
Se c'è una cosa che il Covid mi ha fatto capire, anche se ci sono arrivata a fine quarantena (con calma Sere, non c'è fretta alcuna...), è che quello che mi piace fare è scrivere. Tesi per amiche, relazioni conto terzi, esercizi di scrittura creativa, lista della spesa, elenco di imprecazioni per varie ed eventuali, non è un problema per me. Io amo scrivere e questo è forse l'unico punto fermo della mia vita.
Perciò, eccomi qui, io sono Serena e voi siete davvero dei poveri stolti se pensate che da queste pagine possa uscire qualcosa di buono.
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